Quattro libri per salutare Paolo Villaggio


Un lunedì che si apre con una notizia davvero triste: è venuto a mancare Paolo Villaggio. E la rete, la televisione, si riempiono di immagini, di video, per salutarlo e per ricordarlo. Mi sento di farlo anche io, per il semplice fatto che Paolo Villaggio è stato una presenza costante nella mia infanzia, nella mia adolescenza e ora che sono adulta, con i suoi film, con i suoi sketch, con i suoi libri. 

Nell'immaginario collettivo, è noto soprattutto per aver dato un volto al suo alter-ego (e l'alter-ego un po' di tutti), il ragionier Ugo Fantozzi, matricola 1001/bis dell'Ufficio Sinistri. Lui, però, era molto di più.


Qualcun altro ricorderà anche Giandomenico Fracchia, le gag con Lino Banfi ne "Fracchia la Belva Umana" o con Gigi Reder, sua spalla per decenni, in "Fracchia contro Dracula". Non dimentichiamo i tre film de "Le Comiche" con Renato Pozzetto. O "Grandi Magazzini", dove faceva il robot. "I Pompieri", in gruppo con molti dei comici cult degli anni '80. "Io no spik English", un impiegato assicurativo alle prese con lo studio della lingua inglese ad Oxford, insieme ad un gruppo di ragazzini. Per poi arrivare a nominare anche film più seri, il suo contributo al cinema d'autore. I titoli sono numerosi, i registi con cui ha collaborato anche: Federico Fellini, Maurizio Nichetti, Marco Ferreri, Enrico Oldoini, Leone Pompucci, Gabriele Salvatores, Lina Wertmüller e Francesca Archibugi, tanto per citarne alcuni. 

Ma non solo recitazione, Villaggio è stato anche doppiatore (uno dei suoi ultimi lavori: "Hotel Transilvania 2"), regista, sceneggiatore e scrittore.

Vasta è la produzione letteraria di Paolo Villaggio. Tra i tanti libri che ha scritto, ve ne voglio riportare quattro, che secondo me sono godibilissimi e adatti a conoscere Paolo Villaggio e uno dei suoi personaggi più famosi, il suo avatar, il nostro italiano medio.

  • Fantozzi
  • Il secondo tragico libro di Fantozzi
Coprono la narrazione di "Fantozzi" e "Il secondo tragico Fantozzi", ma differiscono dai film di metà anni '70. Infatti la ben nota figura fantozziana la ricoprono due personaggi, che nel film vengono fusi in uno unico: Fracchia e Fantozzi. Ovviamente, la visione (o ennesima visione) dei due film, dopo la lettura di questi titoli, è caldamente consigliata.

  • Rag. Ugo Fantozzi - Caro Direttore, Ci scrivo...
Fa sempre parte del ciclo narrativo di Fantozzi, aggiunge qualcosina in più alla storia che conosciamo tutti. Chiamiamolo un "plus" che è curioso da leggere e da possedere. Sono una raccolta di lettere (come da copertina: "lettere del tragico ragioniere, raccolte da Paolo Villaggio"), che strabordano di lamentele e critiche ("Finalmente Fantozzi dice la sua"), ma anche di cultura pop italiana datata anni '80-'90 (il libro è del 1993). È lo stesso Villaggio a dirci di aver conosciuto il ragioniere prima del 1968. Fantozzi gli ha spedito un plico di lettere, infarcite di errori di ortografia ("soprattutto l'uso dei verbi lasciava molto a desiderare"). Villaggio le ha un po' corrette, ma senza troppo insistere. 
Ironiche e interessanti, le citazioni messe sul risvolto di copertina: "Hanno detto dell'Autore", una raccolta di opinioni sull'autore, tra le quali figura anche quella di una fantomatica "Hillary Clinton, moglie del presidente degli Stati Uniti".

  • Vita, morte e miracoli di un pezzo di merda
Come ultima lettura, propongo questa biografia satirica, ironica, umoristica e anche un po' cattiva, datata 2002. In copertina ha una foto bellissima di Paolo Villaggio, un ritratto dai toni drammatici, profondi, che ricorda un mix tra Walt Whitman e Ernest Hemingway. Il contenuto è un gioiellino, soprattutto per i ricordi, preziosi, della sua amicizia con Fabrizio De André e le foto di una vita vissuta, insieme al fratello, alla moglie, agli amici e a personaggi famosi tra cui Mike Tyson, Liza Minnelli, Federico Fellini, Ugo Tognazzi, Pippo Baudo, Martin Scorsese e molti altri.

Un poeta geniale, un grande attore, lo caratterizzava un umorismo tragico, alle volte maleducato e cattivo, come un vecchio burbero che non ha filtri ai suoi pensieri, ma tutti lo ricordano come una persona buonissima, che semplicemente non smetteva di recitare una parte. 

Questi sono solo quattro libri che consiglio tra i suoi, ovviamente il mio vero consiglio è quello di recuperare tutta la sua produzione letteraria, cinematografica e televisiva.


Ciao maestro, grazie per tutte le risate e le riflessioni amare che mi hai fatto fare. E che continuerai a farmi fare, nonostante conosca i tuoi film a memoria.




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