Rosella Postorino - Le Assaggiatrici


"Le Assaggiatrici" di Rosella Postorino tratta di un argomento che è rimasto nascosto, insabbiato e sconosciuto per moltissimo tempo. 

La vita di Margot Wölk è rimasta un segreto fino a pochi anni fa. Una donna che per tutta la sua vita ha nascosto di essere stata un'assaggiatrice di Hitler durante il periodo in cui il dittatore tedesco si nascondeva nella "Tana del Lupo", il quartier generale mimetizzato in una foresta. La stessa Wölk rivela, all'età di novantasei anni, dell'esistenza sua e di altre donne che venivano prelevate dalle proprie abitazioni e che per duecento marchi al mese dovevano assaggiare il cibo destinato al Führer. Ogni giorno, tre volte al giorno. Ed ogni volta poteva essere l'ultima.


È proprio su questo che il romanzo della Postorino si basa. Attraverso la sua protagonista, Rosa, la scrittrice ripercorre, in una versione romanzata, questo periodo di vita di Margot Wölk e di altre nove ragazze, madri, donne costrette a lavorare per Hitler. Una parte di loro, chiamata "Le Invasate" è onorata di questo lavoro, l'altra è semplicemente costretta perché ha assicurato tre pasti al giorno e uno stipendio con cui mantenere famiglia e bambini. Giovani donne che sono messe davanti al rischio della morte ad ogni boccone, alla consapevolezza che i loro mariti non torneranno più dalla guerra, una guerra che iniziano ad odiare e a non supportare più. Donne disposte a fare di tutto per portare a casa qualcosa da mettere sotto i denti dei figli. Anche a rubare o a chiedere di farlo a chi ha accesso alla cucina ed è amica con il cuoco personale di Hitler. 

Ed è proprio la consapevolezza che ad ogni boccone, ad ogni forchettata, ad ogni cucchiaiata, la morte possa portarle via, lasciando i figli orfani, i genitori a piangere una figlia portata via dal Fürher che fa entrare in gioco l'animo umano. Quello più crudo, quello meno ipocrita, quello che può essere messo in discussione per determinate scelte.

Rosella Postorino cerca di imprimere su carta queste angosce, questi sentimenti, questa vita appesa ad un filo. Cosa sono disposte a fare, le persone, per la propria sopravvivenza e quella dei propri cari? Sono disposti a sentirsi non solo vittime di Hitler, ma anche complici? È così che la protagonista si sente. La narrazione avviene ai giorni nostri, un periodo storico in cui ormai si sa quasi tutto della Seconda Guerra Mondiale e di cosa Hitler fece, ma al tempo, Rosa e le sue "colleghe" non ne erano minimamente a conoscenza. Ed è questo che fa trapelare, nel racconto post-bellico, i veri sentimenti di Rosa. Una donna che rimarrà segnata a vita per questo lavoro non voluto e non cercato e che rivelava un'assurda presa in giro: mangiare per non morire di fame, ma rischiare di morire lo stesso per avvelenamento.

La storia è scritta veramente bene, la Postorino ha una buonissima penna e un modo di narrare che tiene incollati alle pagine. Ho finito il suo romanzo in pochissime ore, perché avevo proprio la necessità di sapere come si sarebbe concluso.

Ovviamente c'è un "ma" in ciò che mi ha lasciato. Lo promuovo, anche se non a pieni voti, appunto per la narrazione, ma anche perché tratta di un tema che non si è ancora visto nella letteratura, di cui stiamo venendo a conoscenza in questi ultimi anni. E, anche, perché è un romanzo in cui le donne sono predominati e descritte davvero bene (anche se, personalmente, faccio davvero fatica ad entrare in empatia con la protagonista: ho preferito di gran lunga, e mi hanno interessato di più, le altre donne). Non ho, però, provato questo senso d'angoscia da parte della protagonista. C'è, a tratti, sì, ma non l'ho trovato così predominante in lei. Cosa che, invece, trapela di gran lunga in tutte le altre donne che compaiono in questo romanzo. Inoltre, non mi ha entusiasmato la predominanza delle storie d'amore (o meglio, di una) perché, a mio parere ovviamente, ha offuscato il vero senso del libro. Forse avevo aspettative diverse, ma mi aspettavo qualcosa di più da un libro intitolato "Le Assaggiatrici" e che mi fa attendere una storia su di loro, più che un focus sulle relazioni romantiche della protagonista che, secondo me, sarebbero dovute rimanere un contorno. La delusione più grossa però mi è stata data dal finale, anche se si salva un pochino per aver ricordato un personaggio del romanzo a me molto caro e che mi ha totalmente commossa e conquistata.

Lo consiglio? Sì, certamente. Vale davvero la pena leggerlo e la Postorino è veramente brava. 

Potete trovarlo cliccando il link qui in basso, oppure in librerie fisiche o online (l'editore è Feltrinelli). È disponibile anche in ebook.



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